giovedì, ottobre 19, 2006

Dalla Cina la nuova Napster

"La Cina e' vicina" grazie a internet e paradossalmente dal paese che censura Google ci arriva in broadcasting anche il contenuto che Sky vende a pagamento sui suoi canali satellitari - e da recenti accordi anche sulla rete di Fastweb. Per i produttori di contenuti e' sempre lo stesso problema: come farsi pagare se i contenuti viaggiano per la rete in modo incontrollato? Spingono sui DRM digital rights management per criptare i contenuti e renderli leggibili solo a chi si abbona al servizio o ha comprato la licenza. Tuttavia sappiamo che i DRM sono craccabili e vengono continuamente craccati, oltre ad essere molto fastidiosi nell'utilizzo pratico del contenuto regolarmente acquistato. Inoltre vi sono sempre sistemi per rendere disponibili in chiaro su internet i contenuti, come prima faceva Napster con la musica mp3 e recentemente fa YouTube con i filmati messi online dalla community dei suoi utenti. Le Major stanno facendo battaglia legale contro questi siti, cercando di farli chiudere schiacciati da ingiunzioni delle magistrature di tutto il pianeta. Nel P2P le cose sono un po meno controllabili, perche' spesso non e' necessario un sito origine per funzionare e quindi ogni singolo user che partecipa al P2P viene attaccato direttamente, dopo aver ottenuto dai vari governi locali una legislazione che permetta di perseguire chi partecipa alla diffusione dei contenuti in P2P. Anche qui vengono in soccorso quei siti che rendono anonimo l'indirizzo IP utilizzato e una rete di server come tor che rende totalmente impenetrabile il riconoscimento delle connessioni tra diversi utenti.

L'ultima notizia e' paradossale, perche' Sinacast e' una societa' analoga alla vecchia Napster, con la differenza che trasmette in broadcast su internet trasmissioni i cui diritti sono stati regolarmente acquistati. Per realizzare il broadcasting la societa' fa in modo che ogni user per vedere l'informazione deve usare un client P2P scaricabile dal sito che lo rende anche ripetitore del segnale digitale verso altri utenti. Di fatto il broadcasting si realizza con la partecipazione degli utenti alla bufferizzazione di prossimita' dei dati, esattamente come avviene per i client della condivisine P2P dei file.

Il cortocircuito e' avvenuto: a Milano due ragazzi avevano trovato su Sinacast i canali che trasmettevano le partite di calcio europeo che Sky vende a caro prezzo sui suoi canali satellitari.
Ho appena letto la notizia su beppegrillo.it. I due ragazzi sarebbero stati denunciati da Sky per aver messo sul loro sito il LINK ai canali di Sinacast. La cosa assurda (a mio parere) e' che la cassazione li consideri parte di un reato per aver trasmesso le partite su web. La cosa divertente che fa notizia e' il totale rovesciamento della normalita'. Di solito e' la Cina che censura i siti e oscura i link, mentre nel mondo occidentale abbiamo norme costituzionali che proteggono il diritto di informazione. Qui il paradosso sta nel fatto che e' una societa' cinese a diffondere le trasmissioni di calcio in modo perfettamente legale, avendo acquisito i diritti per trasmettere in broadcast, mentre e' la magistratura di un paese libero (?) che vieta la diffusione dell'informazione, per impedire che le persone sappiano dell'esistenza di quell'informazione presente su rete.

Mentre la clonazione delle card dei decoder e' un reato, non puo' essere assimilabile in alcun modo a un reato il fatto di rendere disponibile su internet l'informazione. Ovvero non e' accettabile in un paese libero dire che postare un LINK sia reato. Altrimenti ci comporteremmo in modo meno liberale della Cina stessa, che ha imposto a Yahoo e Google di censurare ogni riferimento a "Tibet" e altre parole chiave scomode in Cina. Oltretutto a quanto pare le attivita' di Sinacast sono perfettamente legali e quindi la loro trasmissione su internet dei contenuti non e' un reato. Non si vede dunque come possa diventare un reato un link che informa sulla esistenza di quei contenuti. Ma anche se il link fosse un riferimento a un qualcosa che costituisce reato, non puo' essere censurabile il link stesso, come gia' e' stato a lungo dibattuto negli Stati Uniti in merito a un link a un algoritmo di criptazione che violava i limiti di lunghezza della chiave imposti dalle norme di sicurezza militare americana.

Art. 21.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

giovedì, ottobre 12, 2006

giovedì, ottobre 05, 2006

Rivoluzione digitale e l'influenza cinese

di Marco Baldassari

Ammetto di essere un po influenzato, sofferente per un mal di gola che mi porta a scherzare un poco. Chiedo scusa se l'influenza potra' causare qualche mia digressione troppo scherzosa. Avendo sfruttato l'opportunita' di ascoltare in diretta l'audizione al senato del nostro presidente del consiglio in merito ai piani Telecom Italia, ascoltare la diretta al senato mi ha fatto venire in mente la fine settembre del 1998 quando ero per lavoro presso Homdel un paesino nei campi del NJ appena fuori Manhattan. Visitavo i Bell Labs di Lucent, primo cliente di OptSim, per promuovere OptSim e il suo metodo pipeline time-domain per l'elaborazione simulata della trasmissione di un segnale fotonico in un sistema ottico di telecomunicazione. Passando per il paese, in quei giorni campeggiava su tutte le televisioni dei negozi il balbettio di Clinton che centellinava le ammissioni relative alla fellatio con Lewinsky. Inizialmente Clinton aveva negato di aver avuto rapporti sessuali. Per quella bugia scivolosamente appoggiata alla sua definizione di rapporto sessuale, Clinton ha rischiato seriamente l'impeachment. Mentire sotto giuramento non e' consentito in US. Non sul piano formale.

Evidentemente vi sono problemi quando i capi di stato non sono sufficientemente edotti nelle materie di cui devono parlare. Sicuramente Clinton sara' diventato esperto nel lessico del kamasutra e avra' ampliato le sue conoscenze oltre la fellatio. Tornando ai temi della nostra economia e sulle comunicazioni di notizie aziendali che possono avere influenza sul mercato e sul corso azionario delle societa' quotate, la rivoluzione digitale ci porta cambiamenti anche in questo settore: il CEO di SUN - Jonathan Schwartz - ha chiesto l'autorizzazione alla SEC (quello che la CONSOB dovrebbe essere) per poter diffondere immediatamente le notizie dalle pagine del suo blog. La SEC per tutelare gli azionisti delle societa' quotate pone regole molto severe sulla comunicazione delle notizie aziendali imponendo ai dipendenti la riservatezza e consentendo soltanto comunicazioni pubbliche da effettuare secondo modalita' che assicurano la contemporaneita' di conoscenza a tutto il mondo. La selective disclosure e' un reato molto grave.
Se la SEC autorizzera' la diffusione a mezzo internet, si potranno ridurre i rischi di fuga di notizie dal momento in cui si inizia a diffondere la notizia dal CEO alle persone invitate alla conferenza stampa che poi da origine alla diffusione mediatica vera e propria.

Va da se che un capo del governo possa comunque poter venir considerato al di sopra di ogni sospetto relativamente alla sua capacita' di tenere un segreto di stato e quindi anche in grado di mantenere la riservatezza in merito a notizie industriali di cui dovesse venire a conoscenza. Infatti non ci aspetteremmo mai che piani e progetti confidenziali consegnati nelle sue mani possano essere pubblicati, per il danno che ne potrebbe derivare l'azienda specifica, ma sopratutto all'immagine di affidabilita' del paese in termini di capacita' di riservatezza.
Ad esempio intercettazioni telefoniche o altre prove raccolte dalla magistratura nel corso di indagini istruttorie sono sempre mantenute esclusivamente riservate, mettendone a conoscenza strettamente il numero minimo di persone a cui e' necessario sapere una notizia. Non ci aspetteremmo mai di vedere queste notizie sui giornali. Gli scoop dei giornalisti sono fatti solo quando le prove accumulate sono schiaccianti, come nel caso watergate. Ovviamente sto parlando degli Stati Uniti D'America.

In Italia si ha una percezione distorta sul comportamento che dovrebbe avere lo Stato quando una azienda tanto piu' e' rilevante per l'economia o per i servizi offerti al paese viene considerata da porre sotto "pubblica tutela" dove il termine "pubblico" - che in US e' sinonimo di "ad azionariato privato diffuso", qui in Italia - preferendo alle azioni i titoli di stato e versando le tasse per coprire le perdite - "pubblico" e' sinonimo di Statale, ovvero pagato da tutti quelli che pagano le tasse. Dire che in Italia gli imprenditori si sono comprate aziende statali oggetto di privatizzazione senza mettere sufficienti capitali nelle stesse e' vero. Anche perche' chi materialmente defini' quelle privatizzazioni era una persona che che anche oggi non puo' mentire. Omettere il fatto che Telecom Italia fosse gia' gravida di debiti fino all'inverosimile non toglie nulla alla questione, ma ricorda che sta al regolatore - lo Stato - definire come le aziende debbano essere acquistate sul mercato azionario o dalle mani della cassaforte del debito pubblico Italiano, ovvero l'IRI. Se con una lunga catena di controllo tramite ben 9 scatole cinesi (se ben ricordo) si riesce poi a governare un colosso senza essere obbligati a lanciare un OPA per rilevare l'intero corso azionario non e' che il palesarsi della debolezza del nostro mercato borsistico, poiche' esiste la possibilita' che quella azienda sia scalata da investitori di capitale. Ma chi metterebbe soldi in una azienda in Italia, col rischio di non vederli piu' e perdere il controllo dell'azienda? Se il debito esisteva gia' - sebbene non ben documentato nei bilanci non consolidati - perche' mai lo si dovrebbe ridurre iniettando capitali in una azienda che ha un cash flow comunque positivo se di fatto sono le stesse banche a pilotare col debito le aziende? Non e' il debito che ha causato la perdita del valore azionario di Telecom dai 5,6 ai 2,2 euro per azione. Semmai e' la rivoluzione digitale a creare questi grandi cambiamenti. I cambiamenti avvengono sempre e comunque. Anche se noi abbiamo l'influenza cinese.

Non sono piu' le telefonate il cuore della rete di telecomunicazione. Tutta l'informazione digitalizzabile sta passando per la rete e sta distruggendo radicalmente tutti i processi che esistevano prima e gli attori che facevano cose ora superflue. Non ho bisogno di mandare il fax ai giornali e alle TV per trasmettere la mia ultima press-release: la scrivo sul blog. Non ho bisogno di mandare il mio master alla major discografica per distribuire la mia musica o il mio film sui CD o DVD, li metto in rete. Non ho bisogno di mettere il mio software sugli scaffali perche' il mio cliente lo installi sul suo computer: mi basta identificarlo e avere l'autorizzazione a prelevare dal suo conto corrente per iscriverlo a un servizio online omnicomprensivo di tutti gli update e manutenzioni effettuate in automatico via rete in modo da fargli fare quello che serve a lui, nel modo piu' efficiente possibile. Oggi ogni processo digitalizzabile puo' essere automatizzato da un servizio di alto livello in rete, con ciascun utente connesso h24 a tutti gli altri nel mondo.

La vera rivoluzione digitale sta arrivando adesso, come un muro per alcuni che non si spostano rapidamente o come un'opportunita' per chi sapra' coglierla. Bisogna valutare quello che puo' sopravvivere in modo efficiente e farlo in fretta. Il CEO di ALITALIA (IRI) comunica oggi ai mercati che Alitalia perde capitale ogni minuto che passa e getta la spugna sulle possibilita' di risanamento, affermando che piu' passeggeri sono trasportati maggiori sono le perdite. In effetti lo sapevano gia' tutti almeno dieci anni fa, perche' la flotta di proprieta' IRI non gode dei contratti di affitto delle low-cost, che hanno personale molto meno costoso, piu' motivato e attento al cliente e soprattutto che ha un'efficienza doppia rispetto agli italiani. Dopo aver sistemato le ferrovie, l'attuale CEO di Alitalia e' stato in grado di arrivare alle stesse conclusioni alla fine del suo mandato tirando fuori dal cassetto quel dossier che si era imboscato in perfetto adempimento alla riservatezza all'inizio del suo mandato milionario. Della manovra finanziaria da 33 miliardi, almeno uno e' pari alla perdita ALITALIA stimabile per l'esercizio 2006.

Tanto per farsi un'idea sono 3 i miliardi necessari per la sanita' e basta farsi un giro tra aziende sanitarie, ospedali e medici di famiglia per intuire le enormi potenzialita' che le comunicazioni digitali rappresentano per lo snellimento delle pratiche inutili, del lavoro superfluo che viene sottratto alla cura del malato e del tempo sprecato dei "pazienti" che attendono inferociti, quando non sono in punto di morte. Basti pensare al possibile sistema di comunicazione e monitoraggio malato-medico, che potrebbe essere avvisato sulla necessita di fare una visita (prenotandola ) in base ai parametri vitali comunicati automaticamente dal malato, che andrebbe immediatamente al posto giusto del reparto giusto a fare gli esami necessari senza fare alcuna coda, seguendo invece la freccina del suo navigatore. Ma quanti servizi ora ingolfati con medici-burocrati sarebbero possibili focalizzando e motivando il personale medico oggi distrutto dal lavoro e dal mobbing?

Leggo che una procura non puo' mandare avanti i processi perche' ha finito la benzina dei furgoni che devono smistare i faldoni. Ma a chi li devono smistare e perche'? Ma non hanno un archivio unico a cui tutti possano accedere elettronicamente? Non hanno un personal computer su ogni scrivania?

I segnali che la rivoluzione digitale sta arrivando sono evidenti dal lancio dei prodotti e servizi che si susseguono a livello mondiale. Per la musica alla rincorsa del fenomeno Apple si sono lanciati tutti, copiando i-pod da San Disk che si e' alleata con RealNetworks e BestValue per fornire la musica online illimitata a $14,99 al mese a ZUNE di Microsoft che include un modulo wifi che dara' vita allo scambio diretto della musica nelle comunita' libere del wifi. Zune non e' solo un player di mp3 o lettore di video perche' con la sua connessione via wifi consente sia il p2p che l'evoluzione mobile delle forme digitali della comunicazione sociale. Col fatto che avremo computer mobili sempre connessi in rete, i gruppi e le comunicazioni oggi possibili solo davanti al video diventeranno possibili fuori, all'aria aperta. Chi non sara' in grado di adeguarsi diventera' un zombie o un geek-dipendente costretto finalmente a chiedere informazioni e guida al boy-scout digitale che sapra' connettersi al mondo del suo palmare, aiutando la vecchietta a prendere l'autobus per raggiungere il suo cyber-reparto ospedaliero preferito dove vedersi le analisi online sui monitor della cybersanita'. Finalmente "neuromancer" diventa reale.

Anche la satira politica e la comunicazione sta andando online, saltando a pie' pari la censura mediatica di ogni tipo. "Internet sta cambiando la politica e gli ultimi a non accorgersene sono i politici" dice il CEO di Google al convegno dei Tories. Questa e' la rivoluzione digitale.


Se l'Italia ha il minimo numero di computer in banda larga, siamo il paese dove tutti hanno almeno due telefonini, che ora sono diventati dei computer portatili piu' potenti del commodore64 della mia studentesca alfabetizzazione informatica.
Di un fattore K.
Da 64MB a 64GB (flash) entro fine 2007 con tutto quello che potresti immaginare: telecamera, macchina foto, agenda, telefono, GPS, wifi/G4 Java, online h24, lettore mp3 e musica/video ondemand, pay-per-play o abbonamento.

Rivoluzione digitale: a sinistra l'influenza finlandese, a destra l'influenza cinese. "Where do you want to go, now?"

This is our CEO on CNN.






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Aggiornamento al 19 ott 06

S&P taglia il rating italiano ad A+ da AA-, il secondo peggiore tra le nazioni dell’Area Euro dopo quello della Grecia. L’Italia è diventato l’unico paese dell’euro a soffrire due tagli consecutivi al rating dal lancio della moneta unica, nel 1999. Per S&P, il downgrade è frutto della “risposta inadeguata da parte del nuovo governo alle sfide strutturali dell’economia e del bilancio italiani” perche' la prevista riduzione del deficit pubblico italiano sarà il risultato di inasprimenti fiscali piuttosto che di riforme strutturali volte a ridurre la spesa.