venerdì, ottobre 26, 2007

Cosa si cerca di più su Internet?

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Cosa si cerca di più su Internet?

Da una ricerca dell’Opa (Online Publishers Association Europe) risulta che i siti più visitati on line durante le ore lavorative sono quelli di informazione e notizie. La visione di notizie su Internet durante le ore diurne supera quella dei media tradizionali e cresce anche nelle prime ore serali. Le notizie sono dunque il motivo principale di navigazione dei lavoratori.

Lo studio mette a confronto le abitudini e preferenze dei cibernautici lavoratori di sei paesi europei, Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Svizzera e conferma che il prime time per la rete è il giorno. È quindi questo lo spazio temporale migliore per gli investimenti pubblicitari volti a colpire alcune tipologie di target, ovvero il pubblico con alto grado di istruzione e buona propensione alla spesa.

La ricerca sorprende anche nel constatare che l’uso di Internet è preferito ai media tradizionali spesso anche nelle ore serali e che l’uso di Internet si è evoluto negli ultimi tre anni. Anche l’efficacia della pubblicità è cresciuta e la ricerca constata come quella diffusa su Internet venga sempre più spesso utilizzata come criterio per decidere gli acquisti. Esistono anche differenze a livello nazionale: in generale in Europa gli utenti tipici sono uomini sopra i 35 anni, ma in Spagna il dato si sposta a favore delle donne, mentre in Francia si abbassa l’età media al di sotto dei 35 anni.

Oggi il 73% degli utenti va on line tutti i giorni mentre le visite durante la prima serata si abbassano al 67%. Il 67% è anche la percentuale di coloro che usano Internet per cercare informazioni sui prodotti, percentuale che nel 2004 era del 48%. La pubblicità su Internet viene considerata come più innovativa e informativa ed aumenta di credibilità se posizionata su siti di informazione di fiducia.

ActionThis: Team management, Task management, Project management

ActionThis: Team management, Task management, Project management

KillerStartups.com™

KillerStartups.com™

KillerStartups.com is a user driven internet startups community. Entrepreneurs, investors, and bloggers are staying informed on up-and-coming internet startups using our blog platform, where internet entrepreneurs submit their startup to see what others think about it.

Our vision:
“Tapping the wisdom of crowds to find the next internet big thing.”
We deeply believe in the power of crowds, and we want to put it to good use by detecting in an early stage what’s going to be big.

History and Development:
After acquisitions such as the ones of MySpace and YouTube, and success stories such as Kayak, PriceGrabber, Facebook and many others, everybody started looking for “the next big thing” on the internet.

A new wave began!

We believe “the next YouTube” is going to be somewhere here, on KillerStartups.com. That’s our goal. We aim to provide you with that info right at the birth of the startup, when it’s only a promise. It will be up to you to detect it and do something with that information. We believe our community will be able to spot “the next YouTube”, and in order to achieve this goal, we are providing what we believe to be the right tools for this kind of discovery.

mercoledì, ottobre 17, 2007

Fuser - tutti i messaggi email e socialnetwork

Fuser ti permette di aggregare tutti i messaggi email dei vari account

Fuser è uno di quei servizi che punta a semplificare la vita, almeno quando siamo su Internet. Lo scopo principale di Fuser è quello di aggregare in un unico posto tutte le email ed i messaggi provenienti dai vari siti di social networking. Il servizio è ancora in fase beta (come ormai è tradizione ;)) e non consente solo di ricevere i messaggi, ma è pure possibile rispondere. Oltre alla semplice visione dei messaggi Fuser aggiunge anche qualche servizio di analisi, utile per vedere quali sono gli amici che ci scrivono più spesso. L’utilizzo del servizio è gratuito, al momento Fuser è supportato dalla pubblicità di Google AdSense.

Provando il servizio ho constatato una notevole lentezza nel passaggio da una sezione all’altra. Non so se sono stato particolarmente sfortunato oppure se si tratta di un problema dovuto all’eccessivo carico dei server sui quali gira Fuser o alla pesantezza dell’applicativo.

I servizi supportati da Fuser sono: AOL, Exchange, Gmail, Hotmail, SquirrelMail, Yahoo e Yahoo Beta, MySpace e Facebook. Sono supportati inoltre i servizi di posta elettronica che consentono l’accesso per mezzo del protocollo POP3.

Will Wikio challenge Google News and Technorati?

Will Wikio challenge Google News and Technorati?

Wikio, a Switzerland based company, was released in private Beta yesterday night (in French). It is one of the most ambitious web launches born in Europe this year. Pierre Chappaz originated this idea after the successful adventure of his vertical ecommerce comparison engine Kelkoo, that was sold to Yahoo. He’s going to try to make it again but this time with an interesting news search service after he realized there was no true satisfactory solutions on the market. Wikio is a smart combination of Digg+Technorati+Google news. It should extend to other European countries and USA very soon.

Wikio is a really ‘web2.0′ news search engine

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L'idea e' buona, molto innovativa, ma ancora poco fruibile. Manca assolutamente l'aggregazione delle notizie (grooming) che in ordine sparso rende tediosa la selezione degli argomenti, per la quale googlenews e' superiore. Digg it ha il pregio di far subito "galleggiare" la notizia piu' votata, mentre non e' intuitivo vederlo con wikio. La grafica e' ottima come l'interazione utente. Manca la fonte in evidenza e sopratutto un sistema per selezionare i selezionatori, che renderebbe molto interessante il filtraggio qualificato delle notizie.

lunedì, ottobre 15, 2007

Come aumentare le tasse riducendo le aliquote | Epistemes.org

Come aumentare le tasse riducendo le aliquote | Epistemes.org

di Mario Seminerio

Abbassare le imposte per alzarle? Pare esserci questo dietro la riduzione di Irap e Ires prevista nella Finanziaria 2008 che – dietro una scelta, di per sé improntata a razionalità fiscale – introduce di fatto delle scelte di politica industriale, che rischiano di penalizzare soprattutto le piccole e medie imprese.

L’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, è stata introdotta alla fine del 1997 dal primo governo Prodi, ministro delle Finanze Vincenzo Visco. È un’imposta il cui gettito viene destinato alle regioni per il finanziamento della spesa sanitaria e che, nella sua formulazione più generale, ha come base imponibile il valore della produzione netto delle imprese ossia il reddito prodotto al lordo dei costi per il personale e degli oneri e proventi di natura finanziaria. L’importo da versare si ottiene applicando alla base imponibile, detta Valore della Produzione Netta, un’aliquota secondo quanto previsto dall’Art.16 del Decreto Legislativo 446 del 1997. Questo articolo prevedeva originariamente al primo comma l’aliquota del 4,25%, al secondo l’aliquota differenziata dell’8,50% per le Amministrazioni pubbliche ed al terzo comma la possibilità di elevare la prima aliquota fino ad un massimo dell’1%. Con la Finanziaria 2006 è stato introdotto l’obbligo per le regioni in deficit sanitario di maggiorare l’aliquota dell’1 per cento, e tale misura è attualmente in atto per Abruzzo, Campania, Lazio, Molise e Sicilia, a compensazione del ripianamento statale a piè di lista del loro deficit sanitario cumulato.

In Europa, in particolare, sta per entrare in vigore la riforma tedesca della tassazione aziendale. Tale riforma punta a ridurre la pressione fiscale complessiva sulle aziende (oggi tra le più alte del mondo industrializzato) dall’attuale 38,7 per cento al 29,8 per cento. Il governo tedesco ha previsto di finanziare la riduzione delle aliquote nominali sulle imprese anche attraverso la riduzione al minimo dell’”arbitraggio fiscale”, che oggi consente alle imprese tedesche di trasferire i propri profitti all’estero e contabilizzare perdite in Germania, per sfruttare i più convenienti regimi fiscali esteri. Si stima che, attraverso questa forma di elusione, circa 100 miliardi di euro riescano ogni anno a sottrarsi all’imposizione tedesca. L’altra misura di finanziamento prevede, come detto, l’introduzione di una cedolare secca del 25 per cento su capital gains, interessi e dividendi da gennaio 2009. La riforma tedesca prevede, nel primo triennio di applicazione, un calo delle imposte pagate dalle società pari a ben 6,5 miliardi di euro, ferma restando la neutralità della manovra complessiva.

Il governo italiano ha espressamente affermato di aver progettato la riduzione delle aliquote Ires ed Irap (la prima al 27,5 per cento, la seconda al 3,9 per cento) sulla falsariga della riforma tedesca. Per fare ciò, è prevista l’eliminazione totale o parziale di tutta una serie di costi oggi deducibili dall’imponibile aziendale, quali le deduzioni extracontabili o gli interessi passivi. Lungi dall’essere la fedele riproposizione della riforma tedesca, la manovra avrà pesanti ripercussioni contabili e finanziarie su tutta una tipologia di imprese che sarebbero invece meritevoli di maggiore tutela.

Ad esempio, le aziende in fase di startup che hanno effettuato pesanti investimenti e subito perdite (civilistiche e fiscali) negli anni passati e che intravedevano il pareggio economico “dopo le tasse” si troveranno ora costrette a svalutare i propri crediti d’imposta ad un tasso Ires ridotto dal 33 al 27,5 per cento sulla totalità delle perdite già realizzate. Ciò determinerà un peggioramento immediato, già nel bilancio 2007, del risultato civilistico, che potrebbe risultare letale per le imprese meno patrimonializzate, esponendole all’alternativa tra ricapitalizzare e portare i libri in tribunale. Questo si sarebbe potuto evitare operando una maggiore riduzione sull’Irap (che continua a dover essere pagata anche da società in perdita!) anziché sulla sola aliquota nominale Ires, che avrebbe anche fornito un aiuto finanziario su una imposta (l’Irap), dovuta immediatamente e per contanti.

Le imprese piccole e piccolissime in fase di startup, caratterizzate da elevato indebitamento, subiranno inoltre conseguenze finanziarie molto pesanti. La Finanziaria 2008 prevede un tetto massimo di deducibilità degli interessi passivi pari al 30 per cento del risultato operativo. Ciò vuol dire che le aziende dovranno pagare le imposte su un utile gonfiato dalla minore deducibilità degli interessi passivi. E a poco serve consentire alle imprese il riporto a nuovo (nel quinquennio o decennio successivo) degli interessi eccedenti non immediatamente deducibili: l’azienda potrebbe aver già dovuto chiudere i battenti per dissesto finanziario, ovvero non poterli neppure aprire per incapacità di finanziare pure il fisco sugli interessi passivi inevitabili in assenza di sufficienti mezzi propri. Ancora una volta, il governo confonde gli aspetti finanziari con quelli contabili, per massimizzare nel breve periodo il proprio gettito fiscale.

venerdì, ottobre 05, 2007

Microsoft Launches Medical Information Storage Web Site

Microsoft Launches Medical Information Storage Web Site

Microsoft declared its health care intentions last year when it bought Azyxxi, a software system developed by a hospital to collect and display real-time patient data from a variety of sources. This year, it bought a start-up company that develops Web search technology for medical information.

Microsoft said it plans to reach out to doctors, hospitals and health services companies to build Web applications to work with HealthVault. It's a strategy similar to how it encouraged other technology companies to build applications on top of its Windows operating system.

Microsoft launched on Thursday a Web site that lets people store medical information online, moving into a consumer health care business targeted by Google and other technology players.

Microsoft's HealthVault stores medical information for free in an encrypted database and provides the user with the option of what information goes into the record and who sees that information. It is being launched only in the United States.

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Una piattaforma di servizi online che ponga il malato al centro di una rete, coinvolgendo medici di base, ospedali, farmacie, laboratori di analisi, ministeri, renderebbe possibile la gestione e il controllo dei processi dei servizi sanitari, incrementando la produttivita' e migliorando la qualita' del servizio abbattendo i costi.

Applicazioni di controllo dei processi industriali, gestione e comunicazione dei dati clinici e delle terapie farmacologiche, gestione e schedulazione delle risorse infermieristiche e di laboratorio/diagnostiche, monitoraggio dei pazienti e distribuzione dei farmaci, potrebbero dimezzare i costi sanitari.

Dobbiamo investire su un sistema italiano, con massima priorita'.